Avete presente quella situazione in cui, davanti ad un'opera d'arte, ci si sente profondamente toccati, senza sapere esattamente perché, e magari non riuscire a capirlo fino in fondo neanche dopo?
A volte le parole non bastano per esprimere ciò che proviamo. Ci sono momenti in cui il dolore, la gioia o l’incertezza sembrano troppo grandi o troppo complessi per essere descritti. Qui entra in gioco l’arte.

L’arte ci offre un canale diverso, un modo per far emergere quei pensieri ed emozioni che restano nascosti dentro di noi.
In psicoterapia, in effetti, il lavoro spesso inizia così: esplorando il mondo interiore, trovando simboli e immagini che rappresentano ciò che proviamo, la situazione che stiamo vivendo.
La differenza è che, insieme al terapeuta, possiamo imparare a leggere quei simboli, a dare loro un significato e a trasformarli in strumenti per la nostra crescita personale.
Sia l’arte che la psicoterapia hanno un potere straordinario: possono trasformarci. Pensa ad un racconto, una poesia, un quadro che ti ha colpito nel profondo o a una sessione di terapia in cui hai capito qualcosa di importante su di te. In entrambi i casi, si tratta di momenti in cui le emozioni diventano il punto di partenza per un cambiamento, per una nuova consapevolezza. La differenza, ancora una volta, è quanta percentuale di consapevolezza c'è in questo processo.
Un collega che stimo molto dice "noi (psicologi) siamo superflui, quando un paziente arriva da noi ha già deciso il suo cambiamento, noi gli rendiamo solamente la strada più semplice" ed è proprio cosi, la rendiamo più semplice lavorando sulla consapevolezza della verità più intima, più emozionale, piu Essenziale della persona che abbiamo davanti, e molto spesso il linguaggio migliore per farlo è quello delle immagini.
Il linguaggio dell’inconscio, quello che emerge nei sogni, è fatto di immagini.
Spesso ci svegliamo con la sensazione che il sogno appena fatto ci abbia mostrato qualcosa di importante, anche se non riusciamo a spiegare cosa. L’arte visiva funziona in modo simile: attraverso colori e forme, ci aiuta a esplorare parti di noi che non sempre comprendiamo a livello razionale.
Quando siamo in grado di comunicare attraverso questo linguaggio, sia che lo facciamo creando un’opera d’arte o esplorandolo in terapia, stiamo parlando direttamente all'inconscio. E, in un certo senso, stiamo parlando a una parte più profonda e condivisa di noi stessi: l’inconscio collettivo. È in questo spazio che si incontrano l'arte e la psicanalisi, e dove la vera trasformazione può avvenire.
Arte e psicoterapia ci offrono entrambi un percorso verso una maggiore comprensione di noi stessi. Se l’arte ci permette di esplorare le nostre emozioni attraverso immagini e simboli, la psicoterapia ci aiuta a dare significato a ciò che emerge. Insieme, possono essere strumenti potenti per trovare maggiore chiarezza, accettazione e trasformazione.
La prossima volta che ti trovi davanti ad un'opera d'arte che ti emoziona radicalmente, prova a chiederti cosa, quella emozione, sta cercando di comunicarti. E ricorda che, in fondo, ciò che esplori nell’arte è una parte di te stesso, forse non del tutto conosciuta, forse in agitazione in quel momento della tua vita, la stessa parte che può trovare voce e significato anche attraverso la psicanalisi.
Crediti e bibliografia
Foto: Alessandro Comandini, Stand by Me
Video: L'arte di essere fragili, video
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