Le risposte semplici attraggono, e in questo tempo in cui ci sembrano, più che in altre epoche, a portata di mano esercitano il loro fascino ancora di più, soprattutto nei momenti di difficoltà. Scorrendo i social, è facile imbattersi in guru di qualunque tipo, e ovviamente anche dei temi legati al benessere psicologico che, con carisma e abilità comunicativa, sembrano avere la chiave giusta per ogni problema.

Offrono frasi motivazionali, raccontano storie di successo e ti invitano a diventare “la migliore versione di te stesso”. Eppure, per quanto affascinanti, queste figure ci allontanano dal cuore di ciò che significa davvero crescere e guarire. Il guru funziona proprio nel suo essere un maestro dell'immagine: la sua personalità è sicura, il suo successo è evidente, per lui ogni problema è risolvibile, talvolta è avvolto nello storytelling di chi ce l'ha fatta dopo un periodo di sofferenza e difficoltà. Questi elementi risuonano nel desiderio di molte persone di trovare un modello da imitare, qualcuno che sembri avere risolto tutti i problemi della vita, che funzioni bene nel farci dire "voglio essere come lui/lei”.
Tuttavia il guru funziona bene nei social, non nella vita vera, e questo lo sappiamo, ma: quale è la differenza tra psicologia e guru?
L’obiettivo implicito del guru non è guidarti verso te stesso, ma verso una versione idealizzata di ciò che lui stesso rappresenta. Non lo sai, ma ti sta seplicemente dicendo di assomigliare a lui. E questa “migliore versione di te stesso”, nella maggior parte dei casi, si conforma a uno standard rigido e ripetitivo: sicurezza, successo, perfezione.
Il vero lavoro terapeutico si muove in una direzione completamente diversa. Uno psicoterapeuta non è un guru da idolatrare, ma un accompagnatore nel tuo viaggio interiore. Non ti offre soluzioni preconfezionate o modelli da imitare. Ti invita, invece, a confrontarti con ciò che ti spaventa: le tue ferite, le tue paure, le parti di te che preferiresti non vedere. La psicoterapia non punta a renderti “migliore” secondo un modello universale, ma a sostenerti nel diventare più autentico. È un processo che richiede coraggio, perché implica l’incontro con le proprie parti Ombra, quegli aspetti difficili da accettare ed integrare.
Ma è proprio in questo lavoro di accettazione e trasformazione che si trova la vera libertà: la possibilità di vivere in modo più creativo e meno rigido, liberi da maschere e ruoli prefissati. Il guru, il vincente, ma anche la vittima, il distaccato e il perfezionista, sono ruoli che l’Io assume per proteggersi, ma che spesso limitano l’espressione creativa della nostra anima.
Il vero compito della psicoterapia è di aiutare a riconoscere e sciogliere queste forme rigide, permettendo all’individuo di esplorare chi è davvero, al di là di ogni maschera, e se in questa operazione complessa e frustrante, il terapeuta è il primo ad indossare maschere simili diventa difficile, se non impossibile, aiutare il paziente a togliersi la propria.
La crescita personale autentica non è mai una strada già tracciata. Non può essere replicata o standardizzata. È un cammino unico, che richiede introspezione, lavoro su di sé e tempo. Ed è un cammino che appartiene solo a te. Lo psicoterapeuta ti accompagna, ma non ti precede. Non è lì per mostrarti cosa diventare, ma per aiutarti a scoprire ciò che già sei.
Crediti e bibliografia
Foto: Senza titolo, Marco Russo
Video: Senza parole, Umberto Galimberti, video
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